lunedì 15 settembre 2014

Come non farsi pubblicità: i booktrailer

Vorrete scusarmi se questo post conterrà un messaggio pubblicitario. È relegato alle battute finali e in tema con il contenuto dell’articolo.

Dunque, oggi si parla di booktrailer. Partiamo dall’inizio: cos’è un booktrailer?

Visto che sono troppo pigra per studiare una definizione, lascio parlare wikipedia:

“…un videoclip, uno spot, un trailer realizzato per pubblicizzare un libro. Attraverso l'utilizzo di suoni, parole e soprattutto immagini sintetizza il contenuto del libro stesso, cercando di ricrearne l'atmosfera. Di fronte al problema della diminuzione dei lettori, il booktrailer, il cui veicolo principale di distribuzione è la rete, si prefigge lo scopo di divulgare i libri, utilizzando un linguaggio simile a quello del trailer cinematografico, per avvicinare un pubblico più vasto”.


E, in effetti, è quello che sono. Ciò che wikipedia non dice è che il 90% dei booktrailer che si trova in rete consiste in autoproduzioni amatoriali di poco gusto e nessuna utilità commerciale.

Ma quali sono i problemi principali di questi lavori?

Dal punto di vista della realizzazione, penso si possano riassumere in una parola, ‘amatorialità’, perlomeno dove questa porta a:

- Tempi lunghissimi. La pubblicità è efficace dove immediata. Sono pronta a scommettere che video più lunghi di 2 minuti non vengono visualizzati, o almeno non interamente. Ho visto booktrailer superare abbondantemente i 5 minuti e mi chiedo: chi può pensare che vengano visti dall’inizio alla fine?

- Qualità. Immagini mosse, sfocate, tagli raccapriccianti. Usare una videocamera non significa essere registi, e usare un programma di videomaking non significa conoscerlo.

- Copyright. Immagini casuali prese dalla rete, musiche famose, spezzoni di film noti, sottolineano solo mancanza di inventiva e mezzi per realizzare un prodotto unico. Infischiarsi delle leggi sul copyright dirà di voi che lavorate in maniera approssimativa, quindi, se volete comunque produrre il vostro booktrailer, vi consiglio di far attenzione a questi dettagli.

Ma veniamo al punto secondo me più evidente, ma chissà per quale ragione mai analizzato. I booktrailer sono pubblicità e nessuno guarda la pubblicità volontariamente. Cosa mi dovrebbe spingere ad andare su YouTube, cercare il booktrailer di Tizio e guardare il video quando, in linea di massima, tutte le informazioni che può veicolarmi un booktrailer sono reperibili anche dalla quarta di copertina? È un po’ come dire che decido di andare a cercare la pubblicità della pasta che uso abitualmente: perché? Se il video viene visto solo dalla nostra cerchia di conoscenti non ha senso, loro sanno sicuramente già dell’esistenza del libro. Certo, se parlassimo di passaggio televisivo il discorso sarebbe diverso, ma qui mi fermo ad analizzare il fenomeno in internet, senza contare che non mi sembra proprio che i canali televisivi pullulino di booktrailer, segno che anche i grandi editori (che teoricamente dovrebbero possedere i mezzi per realizzarne di belli e renderli visibili alla massa) non hanno trovato un riscontro, in vendite o visibilità, sufficiente a giustificare l’operazione.

Ma esistono delle eccezioni?

In termini di realizzazione, certamente. Si trovano -rari, ma ci sono- anche ottimi video. Di solito si tratta dei video girati con un budget considerevole, ma non è detto.

Per quanto riguarda Plesio sono contraria a questa pratica, almeno a oggi. Innanzi tutto non ho competenze di videomaking adeguate (anzi, diciamo pure che non ne ho). Potrei anche investire commissionando questi ipotetici lavori a terzi, ma non lo ritengo un investimento produttivo.
Eppure agli autori di “Memorie degli Euritmi – Caesar” (unico libro Plesio con un video dedicato) il booktrailer è stato regalato da una cerchia di amici e il lavoro che ne è venuto fuori è di ottimo livello. Se vi va, dateci un'occhiata e fatemi sapere cosa ne pensate.



Ne approfitto per segnalare che fino a sabato prossimo “Memorie degli Euritmi – Caesar” è disponibile in offerta a 0,99 centesimi su Amazon, Kobo e gli altri principali store.


Voi cosa ne pensate? Ne avete realizzati? Avete trovato dei riscontro? E, soprattutto, li guardate mai?

20 commenti:

  1. Ne avevo parlato molto tempo fa come strategia di promozione editoriale, ma sinceramente ora non ne vedo l'utilità. Per realizzare un ottimo video servono soldi e per una piccola casa editrice significa non rientrarci con la spesa.

    Come dici tu, chi lo vedrebbe? E a che pro? Nei booktrailer visti non ho mai trovato nulla di accattivante né info in più.

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    1. Forse l'idea può essere quella di utilizzarli come oggetto di un concorso legato a qualche titolo particolare, ma si tratterebbe di un'operazione diversa dalla pubblicità pura e semplice (al limite servirebbe a solidificare un brand) e, comunque, rivolta a un pubblico che già conosce il prodotto.

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  2. La mia unica esperienza di booktrailer è quella relativa al mio romanzo finalista a IoScrittore. Ne siamo stati autori io e mio figlio (per l'editing), e devo dire che mi sono arrovellata parecchio sui problemi che segnali. Un booktrailer che sa di dilettantesco è deleterio, non neutro rispetto alla riuscita del libro! Mi ero guardata non so quanti esempi su Youtube, e mi facevano piangere! Lentissimi, con queste musiche da sonno e immagini casuali che migravano da una parte all'altra dello schermo... terribili. Non volevo che finisse così, ma sapevo che nessuno si sarebbe occupato del mio booktrailer se non lo avessi fatto io, e come utente frequente di Youtube la sfida mi piaceva. Sapevo che non sarebbe stato un video stratosferico; mi bastava che superasse un certo livello. Ho avuto la fortuna di trovare un bel brano musicale di un autore cui bastava essere nominato, e sono partita. Senza le capacità di mio figlio nell'editing avrei rinunciato, piuttosto che produrre un obbrobrio. Non posso giudicare il risultato con occhio imparziale, ma ne sono soddisfatta, anche se la sua atmosfera non è esattamente quella del romanzo, perché certi aspetti della storia sono più facili di altri da tradurre in immagini. (Non voglio farmi pubblicità, ma chi volesse vedere il booktrailer può trovarlo sul mio blog, nella pagina dedicata alle pubblicazioni. Naturalmente ogni opinione sarà più che gradita!)

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    1. Ho guardato il booktrailer e l'ho trovato riuscito. Giusta lunghezza, buon uso delle immagini e dei testi, nessuna patina di dilettantismo: insomma, un bell'esperimento.

      Ma mi chiedo, anche in casi di booktrailer riusciti come questo, sono utili a scopo pubblicitario?

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    2. Sono contenta che l'effetto non sia triste, ma sulla sua utilità pratica sono piuttosto pessimista. Volevo che il possibile lettore, mentre si domandava se acquistare, avesse come aiuto anche il trailer; ma si parla sempre di persone che già hanno sentito parlare del romanzo. Chi non lo conosce - nella situazione classica dell'autore senza promozione - non ci arriverà mai. E' brutto dirlo, ma l'autopromozione consiste fin troppo di operazioni che rubano all'autore tempo ed energie solo per consentirgli di "esserci" in tutti i luoghi possibili, in nome di una visibilità soltanto nominale. Si fa perché spesso non si sa che altro fare, ma servirebbero azioni più mirate, che nel caso specifico delle mie opere non riesco a immaginare, oppure trovo impraticabili.

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    3. Sottoscrivo tutto.
      E penso che 'esserci' a livello numerico (tutti i social, tutte le piattaforme, tutte le occasioni) non sia tanto importante. Conta di più l'aspetto qualitativo, almeno spero.

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  3. Io vorrei chiedere a chi a provato a fare un booktrailer se il libro ne ha effettivamente guadagnato in visibilità.
    Per il mio giallo è girata un'intervista video da cui è stata tratta una versione breve che fungeva da booktrailer. Il lavoro era professionale, se n'è occupato un giornalista per conto dell'editore, ma non ho idea, né modo di controllare quanto pubblico abbia mosso. Qualcuno ha dati più precisi?

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    1. In questo caso, (e come dicevo parlo di un booktrailer che approvo, anche se non l'ho né commissionato né montato io), non ci sono stati incrementi significativi delle vendite. Al limite può essere un valore aggiunto per convincere chi già conosce gli autori, o la collana.

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  4. Non impazzisco per i booktrailer, ne ho in mente uno stupendo, del libro uscito da poco "mi chiamavano piccolo fallimento" o forse solo "piccolo fallimento" sarà che nel filmato c'è addirittura FRANZEN. non proprio un dilettante. Quello che mostri mi sembra più che valido, ma non mi indurrebbe a comprare il romanzo, non è proprio il mio genere :D

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    1. In quel caso però stiamo parlando di budget elevati, di cui chi carica i booktrailer che in genere si trovano su youtube non dispone.

      Ti ringrazio invece per i complimenti (e li giro a chi di dovere). So bene che non è il tuo genere, pazienza. Sono poi convinta che sia importante specificare bene cosa in effetti si può trovare dentro un libro. Un lettore in meno è meglio che un lettore insoddisfatto o, peggio, di un lettore che si è sentito preso in giro da una presentazione che non rispecchia il prodotto :D

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    2. Condivido in pieno, un conto è dire "non è il mio genere" ognuno ha i propri gusti, tutt'altro dire "sarebbe il mio genere, ma CHE DELUSIONE!!" Sandra

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  5. Secondo me si può fare anche con pochi mezzi, basta avere fantasia e genialità. E un programma di editing.
    Ma deve durare pochissimo: 10 secondi o 30 al massimo!

    Moz-

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    1. 5 secondi penso se ne vadano solo per citare l'autore, l'editore e il luogo d'acquisto quando si parla di formato digitale (indispensabile a quel punto) :)

      La tua idea mi stuzzica. Intendiamoci, l'avesse detto chiunque altro avrei pensato 'ma va là...' (in marcato accento romagnolo), però considerando il tuo blog, direi che una cosa del genere partorita da te dovrebbe essere potenzialmente geniale^^

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  6. Scusa, avevo dimenticato di dirti la mia opinione sul trailer che proponi: mi sembra fatto abbastanza bene, ma forse un po' lungo (lo penso anche del mio, adesso). Nessun effetto di amatoriale tristezza, comunque!

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  7. Come booktrailer, ho una singola, faticosa esperienza. Non ho mai avuto padronanza dei mezzi, ma grazie a un paio di mesi di tentativi, sono riuscita a montare qualcosa. Qualcosa che avesse un filo logico se non altro. Ovviamente, si tratta di un prodotto del tutto e totalmente amatoriale, con il corredo completo di difetti di una cosa fatta in casa. Paradossalmente, però, funziona: 1) perché le immagini sono tutte farina del mio sacco e nascono da anni di elaborazione sul tema del romanzo 2) perché la musica di un minuto scarso è miracolosamente calzante, come volevo. Ritmata. In pratica, è brutto ma non annoia ^^ ovviamente, è solo una sorta di "biglietto da visita" delle atmosfere della saga. Non narra che un incipit, e indica la fonte senza raccontare nulla. In un certo senso, mi è stato utile per far capire a chi fosse già interessato. Punto. Non ho certo velleità da regista, non sono capace di farlo vedere a migliaia di individui e, in tutta onestà, credo che sia la cosa migliore che una self squattrinata, senza amici che lavorano gratis per te e senza supporti tecnici possa ottenere ^^ Nel mondo del self-publishing, un booktrailer non può che essere di questo tipo. Altro discorso magari per una Ce con un certo budget, ma di solito evito comunque di vederli perché - come ben illustrato nell'articolo - questi spot durano davvero TROPPO. E raccontano troppo (tanto che conviene leggersi il libro e si fa prima). Magari non c'è ancora un vero sviluppo del settore, e gli addetti alla creazione non sono così efficaci ;) un po' come i primi film della storia del cinema. Un settore tutto da creare, in sintesi.

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  8. Io Chiara ho visto il tuo booktrailer e l'ho trovato un prodotto assolutamente dignitoso! Mi piacciono le musiche scelte, le immagini inserite che essendo originali esulano da tutto il discorso di copyright che facevo nel post, e penso siano riusciti anche i testi.
    In sincerità mi sembra assolutamente sopra la media rispetto quanto ho visto in giro. Ma dalla tua esperienza pensi abbia portato cambiamenti significativi nelle vendite?

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    1. Per quanto riguarda un discorso di "ciao, mi presento: questo è il mio lavoro e ti mostro il video per darti una idea di che cosa tratta senza troppi paroloni", magari un minimo sì... se non altro per simpatia nell'impegno ;) ma per quanto concerne il concetto di "spot che cattura un lettore occasionale"... no, direi che non serve perché nessuno ci capiterà per errore ^^' giusto se mi chiamo Stephen King potrei provarci, e non è detto funzioni. Diciamo che più di una pubblicità, ha l'utilità di un biglietto da visita da approccio virtuale diretto ^^

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  9. Secondo me un booktrailer può essere efficace, soltanto se paragonato alla stregua di un filmtrailer. Se il titolo di un film ci interessa, andiamo su YouTube e ricerchiamo il trailer che solitamente ha una durata compresa tra i 30 e i 60 secondi.

    Per il booktrailer credo sia lo stesso; invece che una sinossi scritta deve farcela immaginare attraverso un video di breve durata e intenso, e che alla fine lasci il lettore invogliato all'acquisto. In sincerità, da quando mi sono avvicinato al mondo della scrittura in modo più intenso, mi è capitato spesso di vedere qualche booktrailer... ma perlopiù in inglese!

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  10. Ciao Carlo!

    In effetti è così, chi guarda il booktrailer è già a conoscenza dell'esistenza del libro e il video serve, in sostanza, solo come informazione ulteriore.

    Inutile che stia a sottolineare come la maggioranza dei booktrailer che ho visionato sia poi poco adatta allo scopo '>.<

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