venerdì 1 agosto 2014

Il post frivolo: quello che so sulle copertine

L'estate porta con sé qualche argomento leggero. Mi piacerebbe portasse anche un po' di sole e di ferie, ma sembra che per questo si debba attendere.

Dunque, dicevo, gli argomenti leggeri. Quale miglior frivolezza fatta a post se non che due parole sulle (poche) cose che so a proposito di copertine?

L'idea mi è venuta lo scorso fine settimana, durante la Festa dell'Unicorno di Vinci, dove ho condiviso lo stand con Fabio Porfidia. (questo a fianco un suo lavoro recentemente premiato).


Anticipo che non ho trovato nessuna formula magica per le copertine. Nessun decalogo, nessun avviso su cosa fare e cosa no. Per il momento solo l'elenco del poco che ho capito:

- l'immagine deve essere evocativa. Deve, cioè, suscitare sentimenti e sensazioni, non forzatamente positivi, ma che aiutino a propendere per l'acquisto.
- Le cromie devono adattarsi a quelle del lettering. Se ciò avviene non ci saranno punti a favore della copertina. Se ciò non avviene, però, rischiate di essere ricordati per il pasticcio.
- In ultimo, il lettering deve essere originale. Che non significa forzatamente estroso o eccentrico. Può anche essere sobrio ed elegante, non importa, ma di certo utilizzare un font molto conosciuto (salvo i casi in cui sia divenuto parte del "marchio" di una collana) senza che sia impreziosito in nessun modo tenderà a dare l'idea di un lavoro approssimativo, nonché quella di un grafico pigro.



Tutto qui. Il resto fa parte del campo che non comprendo, o di quello vasto della teoria. 

Mi piacerebbe sapere la vostra opinione in merito. Ci sono tipologie di copertine che apprezzate più di altre? Soggetti che vi attirano maggiormente? Copertine che da sole vi hanno portato all'acquisto impulsivo di un libro? Personalmente ne ricordo uno, questa di "Nina dei lupi". Uno dei peggiori libri che abbia letto negli ultimi dieci anni. 



Concludo ricordando gli altri due artisti con cui ho avuto modo di collaborare, in rigoroso ordine alfabetico per cognome. Sotto alcuni loro lavori.




20 commenti:

  1. Ciao!
    Io sono un’aspirante scrittrice ed una lettrice accanita, non un editore, ma concordo con quanto hai detto. Aggiungerei anche che l’immagine presente in copertina – se raffigurante persone – deve avere un richiamo con le descrizioni presenti nel libro perché si tende, quasi inconsciamente, ad associarle ai protagonisti. Mi è capitato di vedere l’immagine di una biondona con le trecce e poi, all’interno, scoprire che il personaggio femminile aveva i capelli neri e corti…
    Buon weekend!

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    1. Ciao Chiara e grazie per la visita!
      Posso dirti che il fenomeno di cui parli è dovuto all'utilizzo massiccio di banche dati d'immagine, piuttosto che di illustratori. Nello specifico, quindi, succede che la casa editrice o l'autore scelgono l'immagine da una galleria già esistente e non su commissione. Certo, ciò non toglie che anche così è sempre possibile provare a metterci più attenzione e utilizzare illustrazioni che abbiano più a che vedere con quanto scritto.

      Buon weekend a te!

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    2. Non conoscevo questo modus operandi. A dire il vero, di editoria so ancora poco. Ti ringrazio di avermi fornito questa spiegazione

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  2. Anche quello delle copertine dei libri è un argomento non poco spinoso. Come per certi libri dozzinali, scipiti e scritti e riscritti da editor - purtroppo sempre in numero maggiore -, anche le copertine sono perlopiù uniformate, tutte uguali, quasi mai originali. Ci sono linee editoriali le cui copertine sono l'una la fotocopia dell'altra: si guardi ad esempio il catalogo N&C, copertine tutte uguali per libri tutti uguali, che adoperano i soliti quattro cliché narrativi. Solo molto di rado riesco a trovare un titolo e un autore decente nel catalogo N&C. In ogni caso, non è il solo editore ad avere delle copertine a dir poco kitsch. I piccoli editori, in genere, invece puntano anche su delle belle copertine, originali, fatte da artisti proprio per un determinato titolo: problema è che la piccola editoria, seppur di grande qualità, viene disdegnata dalle catene di librerie (le sole che a stento sopravvivono), indi per cui bisogna acquistare attraverso o l'editore o nelle librerie online.

    La copertina può aiutare il libro e l'autore, a patto che questa non sia pacchiana e ridicola, cosa che perlopiù accade con tantissimi libri.
    Ma l'immagine non può sostituirsi a quelli che sono i contenuti del libro, questo sia ben chiaro. Non me ne faccio niente di una copertina bella che racchiude centinaia di pagine dozzinali.

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    1. Devo ammettere che tra le piccole c.e, per sfortuna, di copertine pacchiane e ridicole ne ho viste sin troppe.

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    2. In taluni casi, le copertine hanno sostituito il contenuto del libro. Va da sé che i contenuti sono sempre più ridotti all'osso. Lontanissimi i tempi in cui Salinger pubblicava i suoi libri con copertina bianca, con il solo nome dell'autore e il titolo del libro. Un libro proposto oggi così sul mercato non attira nessuno, purtroppo. :-(

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    3. Penso che prima o poi sarà talmente desueto da tornare ad attirare qualcuno ;)

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  3. La copertina è davvero importante, naturalmente come decorazione a una torta gustosa, o non serve a nulla.
    Personalmente preferisco la copertina simbolica e/o evocativa a quella esplicativa, che riporta personaggi ed elementi tratti da qualche scena. Come lettrice non amo che mi venga suggerito cosa "vedere" mentre leggo; inoltre in certi generi (in particolare nel fantastico) questo crea veri orrori, come quello citato da Chiara. Comunque mi piacerebbe moltissimo poter scegliere per le mie opere copertine davvero di mio gusto, che esprimano qualcosa di me. Per ora non mi è capitato, ma spero nel futuro!

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    1. Preferisco anch'io le copertine che non mostrino troppo dei personaggi, proprio per le ragioni che dici tu. Dello stesso parere Fabio Porfidia (e non so gli altri illustratori che ho citato), ma è anche vero che il marketing sembra preferire, soprattutto per la fascia young adult, delle immagini molto esplicite. Un pronto e servito, insomma.
      In bocca al lupo per le illustrazioni future!

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  4. Sì, credo proprio che dietro a una scelta così delicata, ci sia un bel lavoro di sincronizzazione, di amalgama, di conciliazione di energie anche contrastanti fra loro. Come in tutte le cose, la persona giusta nel post giusto. Una ragione in più per storcere il naso al fai-da-te.
    Un detto che si perde nella notte dei tempi recita:
    "Mangi per quel che spendi."
    Ciao

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    1. Sottoscrivo!
      Anche se poi, al solito, far quadrare i conti senza il fai-da-te non è così facile.

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    2. Ti posso rispondere con un proverbio?
      Ma sì, dai lo recito:
      "Non puoi ave' la moje 'mbriaca, ma la botte piena."
      No?

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  5. Sempre un argomento interessante :)
    In questo pezzo sul mio blog dico cosa penso di 10 copertine scelte tra le uscite del 2013:
    http://www.fantasticamente.eu/entries/articoli/cover-contest-2013

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    1. Un post a prima vista molto curato, complimenti. Prometto di trovare il tempo adeguato per leggerlo e commentarlo a dovere il prima possibile ;)

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  6. Il dibattito sulle copertine è un tema vasto, e credo implichi competenze che non possiedo. Concordo con l'articolo, e sui punti presentati; concordo con il post in cui si accennava alla scarsa congruenza fra immagine di copertina e contenuto del libro (davvero irritante); e concordo con l'idea della delicata amalgama di elementi grafici.
    Di fondo, mi è capitato solo una volta a 14 anni di comprare un libro per la copertina... e non è più accaduto visto il disastro, eh eh eh. Oggi, mi ritrovo con molti libri meravigliosi con copertine agghiaccianti. E spesso invidio le edizione estere che sono molto più accattivanti e accurate. L'Italia è un paese di artisti, ma evidentemente si fa prima a scaricare byte da un catalogo on-line che sfruttarne il potenziale. Ma se il cattivo gusto spesso impazza, ci sono anche casi di rara gioia per gli occhi. Tu, Giordana, sai di che parlo ;) come lettrice, adoro incappare in cover dall'aspetto omogeneo, coerente, accattivante, che mi dia già indizi del contenuto ma senza la pretesa di esserne il sostituto. Per quanto riguarda l'uso dei protagonisti sulla copertina... ebbene, purtroppo il plagio dei fumetti mi mette molto a mio agio con queste soluzioni, ma "solo se" gradevoli e coerenti con il contenuto, come già detto. Di fondo, però, è la capacità del grafico di rendere "attraente" e "ammiccante" il libro a fare la differenza. Se il libro non avesse copertina, ma solo il titolo e presentasse la grana del materiale di rilegatura in modo tale da evocare uno scenario narrativo preciso (un cuoio rovinato per il medievale o una rilegatura grezza scurita dalle intemperie per l'avventuroso), per me sarebbe spesso più attraente di tanti brossurati patinati XD

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    1. Iuccy, grazie per essere passata! Ultimamente mi piace molto l'immagine che lavora su colori complementari, vediamo se funziona ;)

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Nella nostra società dominata dall’immagine, le copertine sono la prima cosa che attira lo sguardo tra le miriadi di uscite in libreria. Personalmente mi piacciono molto le copertine sobrie, con immagini evocative o quelle con una grafica molto asciutta e con un elemento forte (tipo la nuova collana dei romanzi di Murakami per Einaudi). Peraltro mi piacciono anche i ripescaggi grafici di vecchi romanzi che le case editrici rimettono sul mercato. Una specie di ‘vintage’ d’autore! :-) Di solito però non compro mai un romanzo sulla base della copertina.

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    1. Io adoro la nuova veste grafica dei libri di Murakami. Per la verità, adoro sempre le copertine che associano colori forti, bianco e nero prevalentemente. L'ho provato anche su una nostra uscita (la prima!) e devo dire che l'effetto sul pubblico è buono, ma non ottimo. C'è chi le adora, chi le trova piatte :(

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