giovedì 29 maggio 2014

Le interviste di Mur: qualche habitué dei concorsi nostrani.

Con questo post desidero ampliare l'argomento "concorsi", già discusso qualche tempo fa.

Nel particolare ho deciso di intervistare tre mie conoscenze che rischiano di diventare istituzioni in materia.
Sto parlando di Marina Lo Castro, Fabrizio Cadili e Stefano Andrea Noventa.
Non voglio assillarvi con le presentazioni e neanche risultare autoreferenziale (sono tutti miei autori), quindi sarò breve. Marina e Fabrizio scrivono a quattro mani e sono una coppia da diversi anni, hanno partecipato a una sfilza di concorsi (di cui leggerete) e io li ho conosciuti in occasione della prima edizione di "Inchiostro e Pinna". Attualmente hanno un libro all'attivo ("Memorie degli Euritmi– Caesar") e tanti altri progetti in cantiere.
Stefano è un appassionato di letteratura di genere (e non solo), curatore di alcune selezioni letterarie tra cui Storie di Confine ed editor. "L'ultimo Khama" è il suo primo romanzo.


Passiamo ora alla prima parte dell'intervista, che per ragioni di spazio occuperà anche un secondo post…

- Partiamo dalle basi, a quanti concorsi avete partecipato? Quali sono stati per voi i più utili?

M & F: Abbiamo partecipato a molti concorsi, più di una ventina di certo, e sono stati tutti utili per migliorare, per conoscere altri scrittori e per iniziare a muovere i primi passi nel mondo dell’editoria. Un concorso che ricordiamo con affetto è “I mondi del fantasy”, per la Limana Umanita. Possiamo dire che è stato il nostro esordio: per la prima volta un nostro racconto è stato scelto per entrare a far parte di un’antologia, per di più cartacea (adesso va di moda il digitale). Oltre alla soddisfazione, abbiamo iniziato a sospettare che forse quello che scrivevamo valesse davvero qualcosa.

S: Moltissimi, dal NASF, all’Opera Narrativa, dallo Space Prophecies al Sentiero dei Draghi, passando per i premi indetti da Delos come il premio WMI, il premio Robot e il premio Odissea, e da quelli indotti dalla mitica Edizioni XII come il Circo Massimo e il Rondò Veneziano, senza ovviamente dimenticare il Trofeo Rill. Sinceramente sono stati tutti utili, il concorso è una delle prime forme di confronto con la realtà che un esordiente deve affrontare, e quelli che ho citato sono solo alcuni dei moltissimi che si possono trovare per appassionati di fantasy e fantascienza, penso al premio Giulio Verne a cui non ho mai avuto occasione di partecipare o al ben noto Urania, che prima o poi tenterò, spero.

- Ne avete mai vinto uno? Vi siete mai piazzati tra i finalisti?

M & F: Abbiamo vinto il concorso “L’evoluzione della farfalla” con il racconto horror Eater. Ci siamo poi classificati quarti e secondi nelle edizioni numero 45 e 46 del “Nero Premio”, rispettivamente con i racconti Lati e Uomini in giacca e cravatta, e terzi nel concorso “Inchiostro e Pinna”, indetto nel 2013 dalla Plesio Editore, con Un regalo a Kaine (ndr: questo lo sapevo!). Infine  Il futuro dell’uomo è rimasto per due mesi nella top 10 dei racconti di fantascienza di StorieBrevi, per il gruppo Espresso.

S: Sì e sì, e devo dire che sono piuttosto soddisfatto dei piccoli successi raccolti con i concorsi, ho avuto qualche primo premio, qualche secondo e terzo posto, a volte sono arrivato tra i finalisti, è stato un lavoro graduale passare dalla mera partecipazione al podio ma è stato anche una misura del lento miglioramento e del tempo necessari ad affinare il proprio stile e le proprie capacità.

- Come decidete di partecipare a un concorso?

M & F: Soprattutto adesso che siamo più impegnati con i romanzi – per fortuna! – tendiamo a scegliere con più oculatezza. Fino a qualche anno fa partecipavamo a moltissimi concorsi di argomento fantastico e non, mentre adesso, banalmente, tendiamo a considerare la nostra affinità con il bando in rapporto al genere di pubblicazione e/o di premio in palio. Ci capita, però, di decidere di partecipare a un concorso il cui tema non è del tutto nelle nostre corde per pura sfida. Tempo permettendo, è ovvio.

S: Prima esploro e sondo la rete per capire se ne vale la pena, se ha una storia o se è recente, se è un concorso indetto da persone serie e/o ha alle spalle qualche realtà editoriale interessante, non parlo necessariamente di visibilità, è un po’ ridicolo pensare alla visibilità nel mondo del fantastico italiano dove forse ci sono più scrittori che lettori, però anche in un mondo piccolo ci sono personalità interessanti da incontrare e tanta passione, e quando questi elementi si mescolano i concorsi sono dei piccoli gioiellini, di nicchia, ma meritevoli.

Se volete sapere quali siano le selezioni che hanno trovato più utili o lodevoli e come lavorano in prospettiva di partecipazione, non vi resta che continuare a seguire questo blog.


E visto che stiamo parlando prevalentemente di racconti, vi invito a leggere la rivista che trovate in alto a destra, Terre di Confine, scaricabile gratuitamente. All'interno articoli interessanti sul mondo del fantastico e una selezione di racconti curata in parte anche da me, oltre che dal presidente dell'associazione. 

In ultimo vi saluto per qualche giorno. Stiamo infatti partendo alla volta della Sicilia, destinazione Etna Comics. Ci si rilegge da metà giugno ;-)

3 commenti:

  1. Bella intervista! Anch'io considero i concorsi un'ottima palestra e una vetrina da non sottovalutare, tra quelli citati sono particolarmente affezionata a RiLL.
    PS (più o meno in tema): a quanto pare un mio racconto ha suscitato un certo dibattito nella redazione di Terre di Confine. Ci tenevo a farti sapere che quale che sarà la decisione finale rimane immutata la stima e la simpatia. Tra l'altro non è la prima volta che un mio testo risulta "aderente al genere, però..."e quindi capisco le esigenze di linea editoriale.

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  2. Certo che il mondo è piccolo, e quello del fantasy e della fantascienza italiana lo è ancora di più.
    Sono tra i valutatori dei racconti di Terre di Confine, ma non ho idea di quale sia il racconto (li leggiamo anonimi). Attualmente siamo in 5 lettori a dover concordare per la pubblicazione... puoi immaginare che non sia facile accordarci tutti! In ogni caso in bocca al lupo :-)

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    1. Non preoccuparti, rimango anonima! E un grazie speciale a Massimo, che mi ha contatto per spiegarmi la situazione, per la pazienza e la gentilezza.

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