I concorsi letterari non differiscono dagli altri e
consistono nel sottoporre la propria opera al giudizio di una giuria, che
provvederà a valutarla e votarla (o, in alcuni casi, semplicemente a
selezionarla).
Non c’è scrittore che possa non trovare un concorso adatto a
lui. Ne esistono per opere edite e inedite, per ogni tipologia di componimento
(prosa o poesia), per ogni lunghezza e genere.
Ma veniamo alla ratio di questo post; la loro utilità.
Mi è capitato, mesi fa, di leggere alcuni dubbi in proposito
avanzati da qualche utente di un noto forum frequentato da scrittori,
esordienti o no. Vorrei quindi spiegare perché, a mio parere, partecipare ai
concorsi risulti un’attività vantaggiosa.
Innanzitutto consideriamo l’utilità propedeutica. Scrivere
per un concorso implica il dover lavorare su un testo avendo a monte
un’imposizione nel genere, nel soggetto e nella lunghezza. Saper creare una
storia che funzioni nonostante questi diktat vi aiuterà a padroneggiare un approccio
professionale alla scrittura.
Partecipare a una selezione implica poi il ricevere un
riscontro sul merito. Lungi dal voler affermare che se un’opera non viene
premiata non vale nulla, mi pare comunque evidente come una vincita, o un buon
piazzamento, non possano che stimolare la scrittura e indicare all’autore che sta
lavorando nella giusta direzione. In
particolare poi, quando la vittoria implica la pubblicazione, anche l’autore
esordiente avrà la possibilità di ottenere un riscontro di pubblico e provare
il processo di editing con un soggetto –si spera- professionale.
Tutto ciò gli permetterà poi, nel caso si presentasse a un
editore, di dimostrare che il suo talento è già stato riconosciuto; in qualche
modo ciò rassicurerà il valutarore. Tattavia credo che sia un errore associare
i concorsi solo agli esordienti. Penso che continuare a testarsi, nonché
cercare sfide e consensi, sia un aspetto imprescindibile per lo scrittore,
anche se già pubblicato.
Oltre a rappresentare un banco di prova, inoltre, in caso di
vincita un concorso genera comunque più possibilità d’essere letti e conosciuti
e può rivelarsi uno strumento di marketing.
Sperando di far cosa gradita, per concludere, torno a
indicarvi LABORATORIO FANTASY. Il blog in questione era già tra le mie
nomination per i boomstick award, ma ancora non avevo scoperto la sezione
“concorsi”. Seguitela, è veramente ben fatta.
Passerò a darci un'occhiata! :)
RispondiEliminaMoz-
Più che altro è aggiornatissima e trova delle "chicche" che i siti più "ufficiali" tralasciano.
RispondiEliminaLa penso proprio come te.
RispondiEliminaAnche quando affermi: "Lungi dal voler affermare che se un’opera non viene premiata non vale nulla". Anzi, se mo consenti, dirò che è vero anche il contrario. Un ricordo personale a esempio.
Anni fa risultai tra i vincenti in un concorso, da allora ho continuato a scrivere: solo critiche .
Ci do un'occhiata.
Certo che ti consento!
RispondiEliminaPer quanto riguarda Laboratorio fantasy, per quanto concentrato sul genere di riferimento, mi pare che raccolga i vari bandi in maniera rapida, diversamente dalla maggior parte dei siti di concorsi che ho seguito in passato, dove rischiavi di veder pubblicata la notizia di una selezione a una settimana dalla scadenza. Utile anche "Progetto Babele", per quanto non sia troppo immediato nell'esposizione e risenta un po' degli anni.
Mi consenta!
RispondiElimina:D :D :DDDD
No, Gio'.
Partecipazione ai concorsi... sì, ci credo molto. Voglio partecipare a molti concorsi (specie quelli aggratise!). Il sito ozoz mi è d'ausilio.
Ma solo racconti fantasy lì? Sai qualcosa tu?
Prevalentemente, ma non solo. Questa una segnalazione che ho trovato interessante e a cui intendevo partecipare:
RispondiEliminahttp://fantasylab.blogspot.it/2014/03/marvellous-hotel-concorso-letterario.html
Ozoz non lo conosco, vado a dare un'occhiata ;-)